Correva l'anno 2022
Pubblicato: 2023-09-28

Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia

UOSD di Pneumologia Territoriale, ULSS 7 Pedemontana, Bassano del Grappa (VI)

Articolo

L’anno 2022 è stato caratterizzato da una progressiva ripresa delle attività cliniche e scientifiche stravolte dalla pandemia da COVID-19. La Pneumologia Italiana ha svolto un ruolo di punta nella gestione della patologia, confermando all’opinione pubblica e alle amministrazioni la centralità della disciplina nel garantire assistenza sia nei quadri di acuzie che nel follow-up delle patologie croniche. È emersa la carenza di specialisti, dato già segnalato da tempo alle amministrazioni ben prima della pandemia ma purtroppo inascoltato. Le scuole di specializzazione hanno avuto un incremento quasi verticale dei posti disponibili, tuttavia si è ancora in attesa che tale intervento possa avere una ricaduta pratica nel colmare le carenze organiche attualmente presenti sia nelle pneumologie ospedaliere che sul territorio. Per sopperire durante l’emergenza a tale carenza va segnalato l’indispensabile contributo di colleghi appartenenti ad altre discipline che con curve di apprendimento rapide, dettate dalla contingenza storica, hanno appreso l’utilizzo di metodiche come la ventilazione meccanica non invasiva ed i sistemi per la somministrazione di ossigeno ad alti flussi fino ad allora in utilizzo solo nei reparti di Terapia Intensiva e nelle Unità di Terapia Intensiva Respiratoria. La diffusione della cultura ha pertanto permesso di riconsiderare il ruolo della disciplina specialistica e dalla pandemia sono giunte indicazioni e spunti di ricerca e sviluppo al fine di migliorare le cure offerte ai pazienti, tenendo anche conto della rapida ascesa di sistemi di valutazione dello stato di salute in remoto e del loro corretto utilizzo al termine delle restrizioni imposte per la tutela dei pazienti fragili.

Pinnock et al. 1, nel loro lavoro pubblicato su ERJ Open Research, hanno evidenziato come gli strumenti di e-Health abbiano svolto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza COVID-19. Da mezzi e percorsi di emergenza avviati con strumentazione e piattaforme disponibili i sistemi sanitari sono transitati a iniziative strutturate. Molte sono state le iniziative di ricerca per validare strumenti di telerefertazione, telemonitoraggio e teleconsulto. L’utilizzo di tali strumenti ha fatto emergere potenziali criticità nel garantire un accesso uniforme a questo tipo di servizi (accesso ai sistemi di comunicazione, reti dati adeguate a supportarli, possibilità di coniugare sulla base delle necessità la valutazione in remoto e quella in presenza); tali criticità devono essere valutate dagli enti regolatori e nei percorsi di ricerca e trial clinici per garantire inclusività anziché discriminazione. Gli ambiti che ad oggi sembrano più interessati da una transizione verso la gestione del paziente (in toto o parzialmente) sono le valutazioni di controllo per la visione di accertamenti richiesti, la gestione di pazienti con patologia anche grave ma ai quali venga fornita la possibilità in caso di necessità di rapido referral e accesso agli ambulatori dedicati come asma grave, interstiziopatia, ipertensione polmonare, la gestione di sistemi per la ventilazione meccanica non invasiva al domicilio e l’ossigenoterapia, i programmi di riabilitazione e supporto. Cruciale diviene la possibilità di coniugare il canale comunicativo con strumenti che consentano al clinico la possibilità di monitorare biomarker e indicatori clinici e di funzione (spirometri portatili, saturimetro, CPAP, etc.) per fornire oltre alla percezione di salute del paziente anche un indicatore biometrico. Vale la pena citare anche il progetto AIPO-ITS “BPCOmedia” che ha visto coinvolto un panel di esperti pneumologi, pneumologi del territorio, il Campus Biomedico di Roma ed i pazienti che sono stati dotati di un saturimetro collegato via bluetooth in grado di trasmettere i dati ed evidenziare al clinico eventuali pazienti con desaturazione per una pronta valutazione.

La pandemia ha permesso inoltre di favorire una cultura generale sulle patologie a carico dell’apparato respiratorio e sui principali fattori che ne peggiorano l’andamento come le infezioni virali e la qualità dell’aria. Le immagini delle città deserte durante le prime ondate pandemiche, unite all’evidenza del miglioramento della qualità dell’aria secondaria alla riduzione di emissioni, hanno ri-affermato, qualora ce ne fosse bisogno, che una buona qualità dell’aria è il primo passo per la salute respiratoria. Il trial condotto da Hansel et al. 2 dimostra come il paziente affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) possa avere un significativo beneficio da interventi che migliorano la qualità dell’aria respirata nell’usuale ambiente di vita. Da questo punto di vista l’interesse in ambito pneumologico è vivo per quanto riguarda la ricaduta delle recenti disposizioni di legge che hanno permesso negli ultimi due anni un’importante attività edile in ottica di efficientamento energetico e di transizione verso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili con conseguente riduzione dell’emissione di polveri sottili (PM10). Se da un lato la riduzione di emissioni potrà tradursi in una riduzione delle riacutizzazioni annuali per un migliorato controllo dell’infiammazione delle vie aeree, dall’altro va posta particolare attenzione per quanto riguarda i materiali che vengono utilizzati e che comunque gli ambienti domestici, a fronte di una migliore coibentazione, presentino anche un apporto migliorativo per quanto riguarda la ventilazione degli ambienti. Nell’ottica di fornire pertanto al paziente non solo un farmaco per il trattamento della patologia ma anche un approccio olistico e integrato all’ambiente di vita vale la pena di considerare, nell’ambito del normale colloquio anamnestico che viene condotto al momento della valutazione, di spendere anche qualche minuto per capire la qualità dell’aria che il paziente respira al proprio domicilio e se essa possa essere oggetto di miglioramento, anche grazie all’utilizzo di eventuali sistemi di depurazione dell’aria. Da questo punto di vista è da auspicare in futuro una ulteriore collaborazione con le aziende produttrici di sistemi per la depurazione e l’interazione con il legislatore per stabilire criteri di sicurezza minimi necessari a garantire la salubrità degli ambienti di vita e lavoro.

Nel 2022 sono state inoltre pubblicate le nuove linee guida dell’American Thoracic Society (ATS) per l’adozione e applicazione delle cure palliative precoci nell’ambito delle patologie croniche dell’apparato respiratorio 3. Rispetto alla precedente edizione pubblicata nel 2008, le nuove linee guida introducono concetti innovativi in termini di setting nel quale avviare una valutazione per fornire cure complementari al paziente rispetto a quelle specifiche per patologia, identifica in maniera univoca i percorsi per tipo di patologie (BPCO, interstiziopatia, oncologia polmonare), descrivendone le traiettorie, identifica le competenze tra i vari specialisti ed i red flags che lo specialista non deve trascurare per verificare se il paziente è stato adeguatamente preso in carico e se la sintomatologia è sufficientemente controllata. Lo specialista in malattie dell’apparato respiratorio diviene il primo fornitore di tale servizio, inviando poi il paziente al team specialistico. Alla luce di tali indicazioni diventa ulteriormente prioritario fornire agli specialisti in Pneumologia una formazione in materia e garantire nelle ASL una integrazione con il servizio di Cure Primarie e di Cure Palliative.

Ringraziamenti

Un immenso ringraziamento a Antonella Serafini, Mario Bisconti, Rosastella Principe, Marco Dottorini, Alberto Fantin, Alessandro Zanforlin e Maria Serra per l’instancabile opera volta a creare iniziative scientifiche di qualità per il Gruppo di Studio Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia.

Riferimenti bibliografici

  1. Pinnock H, Murphie P, Vogiatzis I, Poberezhets V. Telemedicine and virtual respiratory care in the era of COVID-19. ERJ Open Res. 2022; 8:00111-2022. DOI
  2. Hansel NN, Putcha P, Woo H. Randomized clinical trial of air cleaners to improve indoor air quality and chronic obstructive pulmonary disease health results of the CLEAN AIR study. Am J Respir Crit Care Med. 2022; 205:421-430. DOI
  3. Sullivan DR, Iyer AS, Enguidanos S. Palliative care early in the care continuum among patients with serious respiratory illness: an official ATS/AAHPM/HPNA/SWHPN policy statement. Am J Respir Crit Care Med. 2022; 206:e44-e69. DOI

Affiliazioni

Carlo Barbetta

UOSD di Pneumologia Territoriale, ULSS 7 Pedemontana, Bassano del Grappa (VI)

Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2023

Come citare

Barbetta, C. (2023). Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 38(2), 73-74. https://doi.org/10.36166/2531-4920-700
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