Corrispondenza
Pubblicato: 2024-02-20

Fiducia negli pneumologi italiani

Presidente Associazione Pazienti BPCO e altre patologie respiratorie, Roma
Assistente Associazione Pazienti BPCO e altre patologie respiratorie, Roma

Articolo

Caro Direttore,

l’Associazione Pazienti BPCO e altre patologie respiratorie ha sempre svolto indagini per raccogliere le problematiche e recepire le istanze dei pazienti che rappresenta. Abbiamo quindi ritenuto importante valutare, dopo la recente pandemia, quale impatto abbiano avuto le recenti riacutizzazioni in pazienti con storia clinica di patologia respiratoria cronica, cercando soprattutto di interpretare la condizione di insicurezza ed ansia che ha caratterizzato lo stato d’animo dei pazienti negli ultimi anni e valutare quale significato abbia avuto il rapporto con il medico di riferimento.

Nel mese di settembre 2023 è stata condotta un‘indagine sul tema “Riacutizzazione nei pazienti BPCO” con l’invio di un questionario ad un target di 1.500 pazienti e caregiver; la diffusione ha però riguardato un pubblico potenziale più vasto (tramite pubblicazioni sui canali social e sul sito ufficiale dell’Associazione Pazienti BPCO e altre patologie respiratorie), cui hanno fatto seguito interviste telefoniche ad un campione selezionato.

I dati acquisiti sono stati calcolati in percentuale tramite programmi che non consentono interventi di correzione esterni e margine di errore.

Sono state ricevute 320 risposte (21% del campione); è necessario considerare il fatto che la tematica indagata era specifica e riguardava primariamente l’evento della riacutizzazione in pazienti con malattie respiratorie. La prima osservazione è che il successo delle ultime campagne vaccinali, l’uso dei dispositivi di protezione personale ed il distanziamento sociale hanno giocato un ruolo di notevole riduzione dei contagi e delle riacutizzazioni da malattie respiratorie.

Le risposte ottenute derivano nella quasi totalità da pazienti affetti da BPCO (97%) con un’età media di 71 anni, equamente distribuiti tra uomini e donne (rispettivamente 51% e 49%), di cui il 66% in ossigenoterapia.

Dalle risposte si evince che le riacutizzazioni sono avvenute nella maggioranza dei casi (circa il 60%) più di una volta nel corso degli ultimi 6 mesi e sono state caratterizzate da dispnea (51%), tosse (23%), aumento dell’espettorato (18%) mentre la febbre è stata registrata solo nel 3,6% dei casi (Fig. 1).

La variazione della saturimetria è stata riscontrata dal 50% del campione, con valori critici (sotto il 90% di saturazione) nel 32% dei casi.

Comunque, sottolineiamo che questi dati non correlano con il numero delle ospedalizzazioni, avvenute solo nel 15% del campione.

Dalle analisi dei dati si evince che il supporto dello specialista pneumologo è stato fondamentale nella gestione delle riacutizzazioni (74%), consentendo ai pazienti di superare queste crisi grazie ad un rapido e mirato intervento.

La nostra indagine non si è limitata ad una semplice raccolta dati, ma è stata seguita da interviste telefoniche, che sono state preventivamente proposte e accettate da circa il 20% dei pazienti che hanno partecipato al sondaggio e che hanno confermato quanto emerso dalle risposte al questionario.

Nei colloqui telefonici tra le varie domande è stato richiesto:

  1. quali sintomi ha avuto che l’hanno fatta insospettire?
  2. quali sono stati valori della saturimetria?
  3. ha uno specialista di riferimento?
  4. come giudica l’assistenza da parte degli specialisti?

Emerge l’ottimo rapporto professionale tra specialisti e pazienti che, affidandosi tempestivamente alla loro cura e ai loro consigli, sono riusciti a superare le gravi problematiche di salute, nonostante la carenza organica acuita dall’emergenza sanitaria e questo è stato fondamentale nell’evitare un sovraffollamento delle strutture ospedaliere. Tale rapporto ha permesso anche di gestire le criticità psicologiche legate alla patologia quali le sensazioni di abbandono, paura, ansia e incertezza.

Riteniamo importante osservare che il nostro campione è rappresentato da pazienti “consapevoli” della propria patologia e gravità, con un buon livello culturale (53% scuole superiori e 29% laurea) ed un rapporto collaborativo di fiducia non conflittuale con lo specialista.

Ringraziamenti

Si ringraziano tutti i pazienti BPCO che hanno risposto prontamente all’indagine.

Forme di finanziamento

Indagine realizzata in collaborazione con GlaxoSmithKline.

Figure e tabelle

Figura 1.Quali sintomi ha riscontrato più evidenti?

Affiliazioni

Salvatore D’Antonio

Presidente Associazione Pazienti BPCO e altre patologie respiratorie, Roma

Emiliano Avellini

Assistente Associazione Pazienti BPCO e altre patologie respiratorie, Roma

Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2024

Come citare

D’Antonio, S., & Avellini, E. (2024). Fiducia negli pneumologi italiani. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 38(4), 248-249. https://doi.org/10.36166/2531-4920-728
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