Stefania Bertini Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Teresa Renda Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Giuseppe Villella Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Annike Augustynen Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Gianni Misuri Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Tommaso Benedetti Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Raffaele Mandarano Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
Roberto Branchi Dipartimento di Odontostomatologia, Università di Firenze
Antonio Corrado Terapia Intensiva Pneumologica e Fisiopatologia Toracica, AOU-Careggi, Firenze
DOI: 10.36166/2531-4920-2014-29-08
Introduzione. L’applicazione di una pressione positiva continua alle vie aeree (Continuous Positive Airway Pressure: CPAP) è il trattamento d’elezione della sindrome delle apnee ostruttive indotte dal sonno (OSA), ma talvolta non è tollerata dal paziente. La protesi di protrusione mandibolare (mandibular advancement device: MAD) è un possibile approccio terapeutico alternativo alla CPAP per il trattamento dell’OSA.
Scopo dello studio. Valutare l’efficacia e la compliance nel tempo di una MAD personalizzata nei pazienti con OSA di grado moderato-grave.
Metodo. I pazienti con OSA non tolleranti la CPAP, con riduzione dei diametri anatomici a livello oro-faringeo nei quali non era possibile intervenire chirurgicamente sono stati sottoposti a trattamento con una MAD personalizzata.
Risultati. Nel periodo intercorso fra il 1 febbraio 2006 e il 31 dicembre 2006, 243 soggetti sono stati sottoposti a monitoraggio cardio-respiratorio per sospetta OSA. Di questi 34,6% presentavano un indice di apnea (AHI) < 10, 26,7% fra 10 e 30 e 38,7% > 30. Centoquattro pazienti sono stati trattati con CPAP ma 15 (14,4%) non la tolleravano; di questi 7 sono stati sottoposti a procedure chirurgiche e 8 trattati con MAD personalizzate. L’utilizzo della MAD risultava in una riduzione della sonnolenza diurna e dell’AHI con miglioramento della SaO2 e del nadir di SaO2 simile alla CPAP. Tali risultati rimanevano invariati nei follow-up a 3,12 e 36 mesi. L’aderenza al trattamento con la MAD era elevata nei primi 12 mesi ma notevolmente ridotta a 36 mesi.
Conclusione. Le protesi di protrusione mandibolare possono essere considerate uno strumento alternativo alla CPAP in pazienti con OSA moderata-grave. L’aderenza al trattamento sembra essere legata a un frequente follow-up di controllo del paziente.