Editoriale
Pubblicato: 2020-05-05

Ritorno al futuro: viaggio tra utopia e certezza

U.O. Pneumologia e UTIP Azienda Usl Toscana sud est - P.O. San Donato

“Utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare”

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Eduardo Hughes Galeano, La pietra arde, 1980.

Raccogliere l’eredità di un progetto importante nella nostra vita si traduce in genere nella pianificazione non solo metaforica di un “viaggio” che pur proiettandosi inevitabilmente nel futuro ha come “compagni” inseparabili tutto ciò che è (il presente) e tutto ciò che è stato (il passato) quali componenti sinergici della missione che nella nostra anima fungono da motore propulsivo per lo sviluppo del progetto stesso. Se poi quanto ereditato è stato parte integrante del proprio percorso di crescita, la dimensione meta-temporale del “viaggio” si carica di una connotazione dialettica introspettiva in cui lo stesso soggetto passa dallo stato di “passeggero” a quello di “conducente” di un flusso di eventi in divenire dove presente, passato e futuro non sono più distinguibili.

In effetti è stata questa la mia indecifrabile reazione emozionale di fronte alla notizia di aver ricevuto la nomina di Direttore Responsabile di Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio dal Consiglio Direttivo Nazionale AIPO – ITS.

In pratica, da avido lettore della Rivista fin dai tempi della scuola di specialità, in quanto foriera di puntuali aggiornamenti sulle diverse tematiche della nostra disciplina, mi trovo ora a “ereditare” il compito gravoso di dover mantenere alto il livello di “appetibilità” della Rivista di fronte alle aspettative sempre più esigenti dei tanti Pneumologi che la leggono.

Inutile sottolineare quanto hanno fatto per Rassegna i miei predecessori Prof. Rossi e Prof. Gasparini, entrambi poi alla guida presidenziale di AIPO, e Dr. Lusuardi, in termini di visibilità, vitalità e crescita della Rivista soprattutto, ma non solo, nei confronti dei giovani sempre più protagonisti della nostra Società Scientifica negli ultimi anni.

Non posso non menzionare anche quanto fatto, anche se in un passato un po' più remoto, dal Prof. Attilio Ferraris (1985-1988) e dal Prof. Benito Leoncini (1989-1997) prima, e dal Prof. Mario De Palma poi (1998-2006) poi, sotto la direzione dei quali la rivista ha conosciuto uno dei suoi massimi periodi di sviluppo, caratterizzati da una ricca produzione scientifica e culminati con l'indicizzazione in EMBASE nel 2004 1.

Riflettendo ancora con me stesso, sono consapevole che pur non avendo la presunzione di poter replicare quanto di positivo è stato fatto per la Rivista, ho l’innegabile vantaggio di avere una strada già rodata, un telaio già ben strutturato e una progettualità solida che non può che facilitare il lavoro che mi aspetta. A tal proposito, devo anche ammettere di avere la fortuna di mantenere ancora “on board” in questo viaggio i protagonisti del presente e passato di Rassegna potendo contare sul contributo editoriale insostituibile di Mirco Lusuardi, sul peso scientifico e culturale a 360° di Andrea Rossi e sulla saggezza e lucidità professionale e umana di Mario De Palma. Questa innegabile “certezza”, cioè quella di un presente e passato glorioso costruito dal fantastico lavoro svolto dai miei predecessori, può essere sufficiente come “carburante” propulsivo necessario a realizzare un viaggio di “ritorno al futuro”? È questa solo una utopia? Direi di sì se ci ricordiamo che il significato di “utopia” ingloba quella costante propensione che è insita nella natura umana di voler raggiungere una meta sempre più lontana e difficile, meta che risulta irraggiungibile proprio nel momento in cui sembra poterla toccare andandosi a spostare sempre più in là dopo aver raggiunto traguardi temporanei 2. Solo e soltanto seguendo questa logica, “mantenere l’asticella sempre alta” 3, mi sembra possibile pensare “utopisticamente” a obiettivi ambiziosi per la nostra Rassegna grazie alla straordinaria e gigantesca eredità costruita nel passato e viva nel presente.

Detto questo, ecco a mio avviso le certezze inossidabili da cui partire per continuare il “viaggio”. Cosa rappresenta Rassegna per AIPO – ITS? “Una Rivista con una mission prevalentemente educazionale e di aggiornamento professionale, basata su contenuti scientificamente validi, strumento utile per l’attività clinica e per l’approfondimento di tematiche con le quali quotidianamente lo pneumologo si confronta” 4. Cosa fanno gli Autori per Rassegna? “Gli autori si fanno carico di estrarre il materiale interessante e importante dalla massa di letteratura scientifica pubblicata, assumendosi l’onerosa responsabilità di filtrare, interpretare, distillare e sintetizzare il materiale in un prodotto finale attraente per l’attività clinica5. Quali sono i “drivers” per Rassegna? “Una Rivista in cui siano affrontati tutti gli aspetti qualificanti della moderna pneumologia (clinica, fisiopatologia respiratoria, interventistica, terapia intensiva, riabilitazione) con la consapevolezza che la vita e il futuro della nostra specialità non possono prescindere dalla integrazione e dallo sviluppo di tutte queste componenti4.

Ecco trovate le tre direttrici su cui si muoverà Rassegna: missione educazionale, rapidità e facilità di trasmissione delle informazioni, integrazione di tutti gli aspetti variegati e pluri-sfaccettati della nostra specialità.

Fino a qui tutto sommato il mio “viaggio” non sembra difficile. Devo dire onestamente che non mi sono sforzato troppo! È come quando si scrive un lavoro di revisione che non fa altro che “sfruttare” in modo non originale il lavoro faticoso svolto dagli autori di tanti paper originali da cui sono estratti i livelli di evidenza scientifica e le linee di indirizzo pratico della letteratura, stella polare nel comportamento dei medici. Quindi tornando a quanto premesso devo rispondere ancora ad alcune domande chiave. Dove e come trovare la direzione di questo viaggio di “ritorno” al futuro? Quali ingredienti per tracciare “tensioni utopiche” per la nostra Rivista?

Per rispondere a queste domande, in primo luogo è importante a mio avviso fare il massimo sforzo per conoscere e andare incontro alle esigenze e alle richieste più pressanti in senso educazionale dei nostri lettori e, indirettamente, dello Pneumologo moderno mantenendo un “occhio” al passato, alla storia della Pneumologia. Ad esempio, è chiaro che sapere come leggere un tracciato poligrafico notturno, come posizionare un drenaggio toracico, come impostare un programma riabilitativo, come regolare il settaggio di un ventilatore, come eseguire un prelievo mediante EBUS e orientarsi nella lettura della ROSE, come scegliere la strategia terapeutica dell’asma grave, come applicare l’ecografia toracica nella pratica clinica sono alcune delle più importanti aree formative richieste dalla Pneumologia di oggi; ma non dimentichiamo alcune aree della disciplina “scoperte” dal punto di vista educazionale, come la tubercolosi, sconosciuta ai più giovani, e l’etica ancora poco applicata da tutti!

In secondo luogo, sono convinto che oggi la missione di Rassegna sia quella di offrire il proprio contributo educazionale in modo diverso rispetto al passato. La velocità con cui viaggia l’informazione oggi tramite i vari canali mediatici (social network, applicazioni su smartphone, messaggistica su WhatsApp, ecc.) impone un modo più rapido e accattivante di trasmissione dei contenuti informativi tramite una Rivista scientifica. In questa ottica, la nuova versione online di Rassegna è in linea con i tempi consentendo di dare più spazio a aspetti iconografici e filmati esemplificativi di un determinato contenuto educazionale: immaginate come sia molto più immediata dal punto di vista didattico una clip che mostra passo passo come fare una toracentesi o un tutorial su come identificare le principali asincronie paziente-ventilatore o su come eseguire un campionamento di un linfonodo mediastinico rispetto alla sola tradizionale informativa contenuta in un testo scritto.

In terzo luogo, credo che indirizzare l’interesse del lettore verso un cosiddetto “livello sempre più alto dell’asticella” della conoscenza dello Pneumologo deve far parte della mission della Rivista della nostra Società Scientifica. Lungi dalla pretesa di voler colmare tutti i gap formativi del giovane (e meno giovane) Pneumologo, l’apertura di “finestre utopiche” su tematiche altamente specialistiche, dalle tecniche di pneumologia interventistica alle strategie operative in pneumoncologia, dalla criobiopsia polmonare ai biologici nell’asma, dalla sedazione al microbioma, dallo studio del diaframma allo scarico dei dati di un ventilatore, deve rientrare tra gli obiettivi della Rivista. Infine, sono in cantiere integrazioni e modifiche dell’assetto editoriale (es. pneumo-corner, pneumo-quiz, pneumo-foto) che vanno nella direzione della facilitazione della comunicazione del contenuto didattico con taglio soprattutto pratico.

Ma come fare tutto ciò? I Gruppi di Studio e i Giovani rimangono la “spina dorsale” per la mission della Rivista; sicuramente è a loro richiesto uno sforzo maggiore per meglio rappresentare le dinamiche educazionali nella specifica area di interesse. Non dovrà mancare il supporto dei Presidenti delle Sezioni Regionali con la rappresentazione di documenti di tipo istituzionali, come i PDTA, che devono fornire soprattutto ai più giovani gli strumenti strategici per meglio consolidare il ruolo dello Pneumologo nella difficile realtà sanitaria di oggi. Last but not least, è auspicabile mantenere sempre ben rappresentato l’invio di contributi (casi clinici/articoli originali) da parte di tutti i soci AIPO – ITS come testimonianza sul campo dell’importante attività svolta dallo Pneumologo in quanto opportunità di proficuo interscambio di esperienza clinica giornaliera tra i lettori. La partecipazione attiva di figure professionali diverse (es. fisioterapista, infermiere, patologo) oltre allo straordinario Angolo della Radiologia di Giorgia Dalpiaz non può che arricchire il panorama di interesse pneumologico della Rivista.

A conclusione di questo editoriale, non mi resta che ringraziare di cuore il Presidente e i membri del Comitato Esecutivo nonché del Consiglio Direttivo Nazionale per l’opportunità concessami nel guidare Rassegna in questo “viaggio” che cercherò di onorare nel modo migliore con la ricerca di sempre nuove mete per la nostra specialità.

Riferimenti bibliografici

  1. De Palma M., Lusuardi M.. La Rassegna: rinnovamento nella tradizione. Rass Patol App Respir. 2007; 22:2-3.
  2. More T., Utopia A cura di Luigi Firpo. Guida: Napoli; 2000.
  3. Scala R. Competence in UTIR: come spostare l’asticella dello pneumologo verso l’alto?. Rass Patol App Respir. 2016; 31:3-5.
  4. Gasparini S. Che cosa dire di più e che cosa fare di nuovo?. Rass Patol App Respir. 2012; 27:5-6.
  5. Rossi A. The Italian Blue Journal. Rass Patol App Respir. 2007; 22:4-5.

Affiliazioni

Raffaele Scala

U.O. Pneumologia e UTIP Azienda Usl Toscana sud est - P.O. San Donato

Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2020

Come citare

Scala, R. (2020). Ritorno al futuro: viaggio tra utopia e certezza. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 35(1), 1-3. https://doi.org/10.36166/2531-4920-A001
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