Correva l’anno 2013
Pubblicato: 2014-04-15

Fisiopatologia Respiratoria ed Esercizio Fisico

Servizio Autonomo Medicina del Sonno, Istituto Scientifico di Pavia, Fondazione S. Maugeri IRCCS

Articolo

Anche quest’anno siamo giunti all’appuntamento con “Correva l’anno …”, occasione a noi gradita per suggerirvi alcuni articoli della letteratura internazionale riguardanti la Fisiopatologia Respiratoria. Gli articoli selezionati non hanno la pretesa di essere i migliori o i più importanti ma solo di dare uno spunto ed un po’ di curiosità per approfondire alcuni temi inerenti la nostra disciplina.

Il primo articolo che vorremmo sottoporre alla vostra attenzione è stato pubblicato su numero di ottobre dell’ERJ 1, nella sezione Lung Function, a cura di un gruppo australiano e polacco riguardante le implicazioni per l’adozione dei nuovi predetti del Global Lungs Initiative 2012 (GLI) valutando l’effetto del passaggio dall’uso delle due equazioni di valori predetti più usate (ECSC e NHANES) alla nuova GLI 2012. Lo studio ha riguardato una popolazione di pazienti e non di soggetti sani. Gli autori si sono concentrati sulla diagnosi delle alterazioni ostruttive, restrittive e miste oltre che sui criteri GOLD della classificazione della BPCO. Gli autori hanno quindi calcolato i predetti per il FEV1, FEV1/FVC ed i limiti inferiori di normalità (LLN) usando le equazioni del ECSC, del NHANES III e gli GLI 2012, hanno definito come ostruzione un valore di FEV1/FVC < LLN, come restrizione un valore di FEV1/FVC > LLN associato ad un FVC< LLN, gli stadi GOLD sono stati definiti con un rapporto FEV1/FVC < 0.70 e FEV1 < 80% del predetto.

Gli autori hanno dimostrato che utilizzando i nuovi predetti si hanno valori simili sia per FEV1 che FVC se comparati con quelli calcolati con NHANES mentre risultano maggiori se comparati con quelli ECSC. Le differenze nei LLN portano invece a valori più bassi di FVC rispetto a ECSC. L’utilizzo dei GLI 2012 non modifica la prevalenza di diagnosi di ostruzione mentre aumenta la prevalenza delle alterazioni restrittive se confrontata sia con ECSC che con NHANES. Utilizzando i criteri GOLD per la diagnosi della BPCO si ha una sottodiagnosi di ostruzione del 20% fino ai 55 anni di età e di sovradiagnosi del 16-23% nei soggetti più anziani. In definitiva gli autori ci dicono che utilizzando i GLI 2012 si hanno scarsi effetti sulla diagnostica rispetto ai predetti già in uso.

Il secondo articolo che vi presentiamo è dell’International Journal of COPD scritto da Terry E Jones et al. 2 e prende in considerazione la possibilità che molti farmaci possano influenzare la risposta al broncodilatatore ma che solo alcuni di questi vengono realmente sospesi prima dell’esame. Per questo gli autori hanno fatto compilare un questionario a cento pazienti che si presentavano per eseguire un test di broncodilatazione chiedendo espressamente se assumevano farmaci che potevano modificare l’effetto del broncodilatatore. Sessantatre assumevano farmaci che potevano influenzare la reversibilità e, di questi, 36 avevano assunto uno o più farmaci nel periodo di washout utile per non influenzare l’esame. In particolare, 18 pazienti assumevano betabloccanti ed alcuni di essi ricevevano beta stimolanti inalatori. Sessantacinque pazienti hanno riferito di non ricordare di aver avuto informazioni in merito a quali farmaci sospendere prima del test e solo 10 ricordavano di aver avuto informazioni in merito dal proprio medico o dal tecnico di fisiopatologia respiratoria. Gli autori concludono sostenendo che i soggetti che eseguono il test di broncodilatazione spesso assumono farmaci in grado di modificarne il risultato con ripercussioni sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. Questo articolo dovrebbe farci riflettere sul grado di comunicazione che noi addetti ai lavori abbiamo con gli utenti e sulle conseguenti ripercussioni per la pratica clinica.

Ultimo articolo che vi segnaliamo è pubblicato su Respiratory Medicine di giugno 3. Gli autori analizzano l’andamento del FEV1 nel tempo in pazienti affetti da patologia connettivale ed associata bronchiolite; è noto infatti che la fibrosi o l’infiammazione dei bronchioli è una evenienza comune nelle patologie connettivali, tuttavia la sua storia naturale è poco nota e studiata. Gli autori hanno analizzato i dati del National Jewish Health Interstitial Lung Disease Program Research dal 1/1/1998 al 1/1/2008 identificando i soggetti con patologia connettivale ed evidenza clinica, radiologica e istologica (biopsia polmonare) di bronchiolite. Sono stati individuati 43 soggetti e di questi risultavano eleggibili per lo studio 28 pazienti: il 50% di essi presentava bronchiolite. Tutti avevano un pattern HRCT coerente con bronchiolite, senza segni di malattia polmonare interstiziale; la connettivopatia diagnosticata con maggiore frequenza risultava essere l’artrite reumatoide. Il FEV1, espresso in % del predetto, risultava ridotto nei pazienti con bronchiolite ma rimaneva stabile nel tempo indipendentemente dalla terapia a cui erano stati sottoposti. Gli autori ritengono che servano altri studi per valutare come la funzione polmonare si modifichi nel tempo in questi pazienti. Questo articolo ancora una volta ci evidenzia come le patologie connettivali hanno un alto impatto sul polmone e di conseguenza sulla sua funzione.

Riferimenti bibliografici

  1. Quanjer PH, Brazzale DJ, Boros PW, Pretto JJ. Implications of adopting the Global Lungs Initiative 2012 all-age reference equations for spirometry. Eur Respir J. 2013; 42:1046-54.
  2. Jones TE, Southcott AM, Homan S. Drugs potentially affecting the extent of airways reversibility on pulmonary function testing are frequently consumed despite guidelines. International Journal of COPD. 2013; 8:383-8.
  3. Pereza ERF, Krishnamoorthya M, Browna KK. FEV1 over time in patients with connective tissue disease-related bronchiolitis. Respir Med. 2013; 107:883-9.

Affiliazioni

Francesco Fanfulla

Servizio Autonomo Medicina del Sonno, Istituto Scientifico di Pavia, Fondazione S. Maugeri IRCCS

Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2014

Come citare

Fanfulla, F. (2014). Fisiopatologia Respiratoria ed Esercizio Fisico. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 29(2), 66-67. https://doi.org/10.36166/2531-4920-2014-29-15
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