Corrispondenza
Pubblicato: 2014-04-15

A proposito del quinquennio di Giuseppe Daddi al “Forlanini” di Roma

Primaro Emerito dell’A.O. San Camillo – Forlanini di Roma; Già Professore a c. della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università “Sapienza”, Roma
Primaro Emerito dell’A.O. San Camillo – Forlanini di Roma; Già Professore a c. della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università “Sapienza”, Roma
Primaro Emerito dell’A.O. San Camillo – Forlanini di Roma; Già Professore a c. della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università “Sapienza”, Roma
Professore Emerito di Malattie Respiratorie, Università di Pavia

Articolo

Caro Direttore,

desideriamo aggiungere alcune notizie utili alla conoscenza reale del quinquennio trascorso dal Professore Giuseppe Daddi alla Direzione della Cattedra di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Tubercolosi dell’Università di Roma “Sapienza”.

Giuseppe Daddi, come ricordato da Carlo Grassi nel suo articolo “L’Istituto di Tisiopneumologia di Milano: l’impegno di Giuseppe Daddi” (Rassegna n. 6-2013), si è insediato nell’anno accademico 1968-69 nella Cattedra che, per convenzione Università – INPS, aveva sede nell’Ospedale “Carlo Forlanini”. Il trasferimento da Milano, dove aveva creato un Istituto Universitario di grande importanza, rappresentava il coronamento di una carriera prestigiosa, per la realizzazione, intensamente desiderata, del suo ritorno nell’Istituzione che lo aveva visto brillante protagonista sotto la direzione del Maestro, Eugenio Morelli. La sua scelta, succedendo al Prof. Omodei-Zorini, coincise con l’inizio delle grandi riforme delle istituzioni pubbliche sanitarie nazionali che dovevano portare alla trasformazione della rete ospedaliera ed all’assorbimento della rete sanatoriale dell’INPS. Nonostante le difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, imposte dalle prime nuove normative, Daddi contribuì ad incentivare le attività di coloro che, nella struttura ospedaliera “ad alta specializzazione” del “Forlanini”, in base alle variazioni epidemiologiche, realizzarono la trasformazione operativa dei Reparti e dei Servizi dell’Ospedale nei confronti dell’ampio contesto della patologia broncopolmonare, dalle malattie croniche respiratorie, all’oncopneumologia, alle infezioni respiratorie generali e tubercolari.

L’elevata competenza ed il prestigio anche internazionale, che Daddi portò nel Centro ospedaliero-universitario “C. Forlanini”, si poterono così avvalere della comprovata competenza e collaborazione di numerosi medici già attori della vita scientifico-assistenziale dell’Ospedale. Sono proprio degli anni 1968-73, le indagini, condotte sia in prima persona sia su Sua indicazione: sulla citologia esfoliativa alveolare (coordinamento di G. Storniello), sulle cause terminali di morte in pazienti affetti da tubercolosi polmonare, valutata in rapporto alla farmaco – sensibilità di diversi ceppi di M. tuberculosis (M. Lucchesi, P.A. Mancini, P. Rossi, M. Sbampato, G. Storniello), sulle caratteristiche anatomo-patologiche della TB nei due sessi (G. Storniello, M. Sbampato), sui criteri anatomo-patologici della guarigione ottenuta con terapia antimicobatterica (G. Storniello), su alcuni quadri anatomo-radiologici di TB polmonare a “grosso nodo unico o a nodi multipli” in pazienti di primo accertamento (P. Canitano, F. Pigorini, G. Storniello).

A conferma della complessità degli interessi scientifici dei gruppi di lavoro, diretti dal Prof. Daddi nel quinquennio 1968-73, meritano menzione le indagini svolte con la collaborazione di G. Boccitto, G. Storniello, F. Salvati, G. De Ritis su “Fegato, Tubercolosi e farmaci antimicobatterici”. In questo ambito sono da segnalare le ricerche originali, sistematiche nel tempo, anche con tecnica istochimica su agobiopsia, in tubercolotici trattati con rifampicina. Di altrettanto rilievo sono i risultati riferiti da Daddi al Congresso Internazionale su “Patologia extra-epatica e fegato” (Montecatini Terme 1969) e la relazione al XII Congresso della Società Italiana di Chirurgia Toracica (1970) sulle alterazioni morfologiche nelle reazioni di rigetto nel trapianto polmonare sperimentale. Ulteriore testimonianza della significativa partecipazione della componente ospedaliera, sono le ricerche sul complesso ruolo fisiologico del polmone come centro di attività metaboliche coinvolgenti gli organi deputati al ricambio lipidico, in soggetti affetti da BPCO, silicosi, scompenso cardiaco e diabete mellito.

In campo immunologico è stato di grande rilievo il contributo di M. Zubiani e dei suoi collaboratori ospedalieri (A. Termine, N. Serafini) e universitari (M. Lucchesi, P.A. Mancini, M. Matzeu, P. Rossi) con ricerche, riferite in ampia sintesi, in ambito internazionale da Daddi nel 1971, riguardanti lo studio della risposta immuno-allergica di tubercolotici portatori di micobatteri poliresistenti e del significato dei test immuno-allergici nella tubercolosi. Queste indicazioni e le ulteriori ricerche sul ruolo immunologico dell’apparato respiratorio, inteso nella sua globalità, hanno portato a considerare, secondo Daddi, il polmone come organo “immunocompetente”. Fu questa infatti la precisa definizione proposta da Daddi per la relazione di M. Zubiani al IV Congresso Nazionale della Società Italiana di Pneumologia (1973), ribadita nella presentazione del volume di M. Lucchesi e M. Zubiani “Immunologia e immunopatologia del polmone” (1974). In tale sede, sottolineava inoltre come gli studi effettuati al “Forlanini”, durante gli anni del Suo insegnamento con la collaborazione qualificata dei colleghi ospedalieri, rappresentassero un importante contributo per la soluzione di numerosi problemi eziopatogenetici in campo pneumologico.

Altro settore particolarmente seguito in campo assistenziale e scientifico fu quello onco-pneumologico sia in riferimento ai problemi dei tumori broncopolmonari che pleurici, coinvolgendo soprattutto F. Ingrao, A. Bancale, G. Benini, F. Salvati e R. Stolfi. Altrettanto significative furono la collaborazione con la Radiologia diretta da L. Monaco per le ricerche sul polmone da trauma, con la Medicina Nucleare, diretta da F. Pigorini e con la Fisiopatologia Respiratoria diretta da G. Cardaci per ricerche sulla diffusione del monossido di carbonio e con G. Schmid per ricerche al pletismografo.

Alla luce di questa sintetica rassegna emerge con incontestabile chiarezza che il ruolo e il lavoro svolti da Giuseppe Daddi nel pur breve quinquennio di Magistero universitario al “Forlanini”, sono stati tutt’altro che una fase di “mezzadria romana”, come adombrato nell’articolo dedicato alla Scuola milanese. Al contrario, in virtù della sua sapiente integrazione con i gruppi di lavoro universitari e ospedalieri romani, ha agito, in piena simbiosi, per la realizzazione dell’assunto antesignano, ribadito nel 1997, nell’Editoriale da Lui firmato sugli “Annali dell’Istituto C. Forlanini”, da noi tutti fortemente condiviso: “la Pneumologia è la specialità maggiormente multidisciplinare”. Di ciò è ulteriore testimonianza pubblica l’associazione di molti collaboratori dell’Ospedale come autori di alcuni capitoli dei suoi due trattati di Pneumologia del 1975 e del 1998. Nel nostro vivo ricordo, rimane quindi la memoria dell’ineguagliabile signorilità, della grande saggezza, della costante correttezza del Maestro verso i collaboratori sia nell’attività di corsia che nell’ambito dei laboratori e servizi, anche nella funzione di supervisore del Centro Studi “Carlo Forlanini” dell’INPS.

Cari Colleghi,

ho visto la lettera inviata alla Rivista con i commenti relativi al mio articolo sul Prof. Daddi e al suo impegno per la Clinica di Milano. Condivido pienamente la vostra opinione sulla rilevante attività scientifica svolta dal Professore, con la vostra costante collaborazione, anche durante il quinquennio al “Forlanini” di Roma, che ha chiuso la Sua prestigiosa carriera accademica. Non mi è chiaro invece l’uso attribuitomi della parola “mezzadria”, riferita al periodo romano in questione, perché l’espressione è stata da me usata nei confronti di altri Colleghi, per altra epoca e per altre funzioni.

Detto questo, confermo che il tempo in questione, caratterizzato da sostanziali variazioni epidemiologiche nell’ambito delle patologie respiratorie, è stato anche contrassegnato dall’inizio delle grandi riforme delle istituzioni pubbliche sanitarie nazionali, che hanno portato ad un profondo ridimensionamento delle strutture sanatoriali e al diverso posizionamento organizzativo, assistenziale e quindi economico dell’INPS. In questo senso ho espresso l’opinione che Daddi, tornato a Roma per concludere la sua brillante carriera nella “Casa madre” fondata dal suo Maestro Eugenio Morelli, trovava un “Forlanini” in diversa posizione politico-sanitaria e in una fase di iniziale diminuzione dei caratteri della grande istituzione internazionale, lasciata nel 1952.

Con la cordialità di sempre

Affiliazioni

Martino Zubiani

Primaro Emerito dell’A.O. San Camillo – Forlanini di Roma; Già Professore a c. della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università “Sapienza”, Roma

Giuseppe Storniello

Primaro Emerito dell’A.O. San Camillo – Forlanini di Roma; Già Professore a c. della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università “Sapienza”, Roma

Franco Salvati

Primaro Emerito dell’A.O. San Camillo – Forlanini di Roma; Già Professore a c. della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università “Sapienza”, Roma

Carlo Grassi

Professore Emerito di Malattie Respiratorie, Università di Pavia

Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2014

Come citare

Zubiani, M., Storniello, G., Salvati, F., & Grassi, C. (2014). A proposito del quinquennio di Giuseppe Daddi al “Forlanini” di Roma. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 29(2), 108-109. https://doi.org/10.36166/2531-4920-2014-29-28
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