Assistenza respiratoria non invasiva nel paziente con neoplasia polmonare avanzata
Abstract
L’insufficienza respiratoria acuta (IRA), è la complicanza più frequente nei pazienti con tumore maligno polmonare in fase avanzata come conseguenza dell’estensione della malattia neoplastica stessa e/o degli effetti tossici del suo trattamento – inclusi gli eventi infettivi broncopolmonari, le polmoniti immunorelate – e/o dello scompenso delle comorbilità cardiopolmonari. I supporti respiratori non invasivi (SRNI) erogabili tramite ventilazione non invasiva (non-invasive ventilation, NIV) e/o ossigeno ad alti flussi riscaldati e umidificati (High Flow Oxygen Therapy, HFOT) hanno l’obiettivo di migliorare gli scambi gassosi e ridurre il lavoro dei muscoli respiratori, potendo prevenire il ricorso all’intubazione endotracheale (IET) e alla ventilazione meccanica invasiva (VMI) e le possibili complicanze soprattutto di natura infettive a cui sono particolarmente esposti i pazienti oncologici. Scopo di questo lavoro è di riportare il razionale fisiopatologico e i dati presenti in letteratura per l’impiego della assistenza respiratoria non-invasiva nell’IRA complicante i tumori polmonari in 3 diversi scenari clinici: assenza di limitazioni di cure con possibile escalation a intubazione endotracheale (IET), trattamento tetto massimale, trattamento con solo finalità palliative.
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© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2022
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