Claudio Micheletto UOC di Pneumologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
DOI: 10.36166/2531-4920-671
Le diverse Linee Guida (LG) per la gestione dell'asma bronchiale sono concordi nel considerare un obiettivo primario il controllo pressoché totale dei sintomi, che è considerato raggiungibile nella maggior parte degli asmatici. I diversi documenti non forniscono una definizione univoca di controllo dell’asma, ma concordano che tale valutazione vada condotta in due ambiti: il controllo dei sintomi attuali e il rischio futuro di scarso controllo della malattia, in termini di riacutizzazioni e riduzione della funzione respiratoria. Alcuni studi clinici hanno evidenziato che un soddisfacente controllo dell’asma bronchiale è ottenibile nella maggior parte dei pazienti. Lo studio GOAL, in particolare, ha dimostrato che una corretta gestione farmacologica dell’asma bronchiale consente un buon controllo della malattia in circa il 76% della popolazione in studio. Le LG differiscono anche per i diversi algoritmi decisionali terapeutici, in particolare per quanto riguarda le indicazioni all’impiego dei β2-agonisti a breve durata d’azione al bisogno nelle fasi più lievi della malattia. Il documento GINA propone nelle forme di asma lieve come primo approccio terapeutico (track 1) l’associazione ICS/formoterolo al bisogno, suggerendo come strategia alternativa (track 2) l’assunzione di un ICS ogni volta che viene assunto un SABA. Lo studio APPaRENT 2 ha valutato per la prima volta le abitudini prescrittive degli pneumologi, e di altri medici internisti e generalisti, in cinque diversi Paesi. I medici ed i pazienti continuano a dare priorità al controllo dei sintomi rispetto alla riduzione delle riacutizzazioni, preferendo un trattamento regolare con ICS/LABA (con o senza un SABA al bisogno – track 2) negli asmatici non controllati da moderati a severi.